martedì 10 settembre 2013

Il tempo è di chi se lo piglia

“Dalila ma come fai”? “Quando hai il tempo di cucinare” “Come fai a svegliarti la mattina così presto?” “Tu sei matta” “Ma non hai sonno?” “Non sei stanca?”.

Andiamo con ordine. È da tre mesi che non guardo in faccia questo blog, 3 lunghi mesi in cui la mia vita è stata cucita, rivoltata e tinteggiata come nuova. 3 mesi in cui ogni giorno scrivevo 2 righe in mente e poi mi ripromettevo di buttarle giù senza successo, né troppa volontà.

Tutto sta nel riprendere, regalare alle cose della vita il proprio spazio, una piccola dimora nel  tempo e cercare con costanza e determinazione di non abbandonare niente, perché ogni piccolo momento è parte di te e ti serve per vivere, sorridere. Per stare bene.

Come potrei non scrivere,  non dedicare anche un’ora al giorno alla cucina  e sbirciare tra gli scaffali di frutta e verdura per dar vita a piatti semplici, veloci e sani? Come potrei non correre? Io ho bisogno di sentire il profumo dell’aria un po’ fredda del mattino, di vedere gli alberi e sentire addosso il cambio delle stagioni.

Il tempo è quello che è, non si può allungare o tirare tutto verso di sé come fosse una fune, dall’altra parte c’è sempre una forza uguale (o anche più forte) che tira e gareggia contro di te. Si chiama lavoro, stanchezza, sonno, si chiama pigrizia, mal di pancia, a volte tristezza. Si chiama che ci sono dei giorni che proprio non mi sopporto e mi vedo bruttagoffapesanteassonnataeantipatica e si chiama che ci sono proprio dei momenti in cui andrei all’Esselunga con un mega carrellone della spesa e lo riempirei di schifezze.
Io non so come faccio, non ho qualche mantello dai poteri nascosti nella stoffa, di tempo ne ho ben poco, tra lavoro, spostamenti per il lavoro, spesa e varie faccende di casa. Ma quando i vari doveri sono risolti il tempo che  rimane me lo tiro addosso come una copertina e ne prendo la parte più calda e accogliente. In quel tempo cucino, vado a correre, scrivo, leggo, esploro e incontro gli amici.

E se proprio la devo dir tutta non è affatto un’impresa eccezionale, la famosa forza di volontà funziona un po’ per tutti e la utilizziamo anche per mettere i piedi giù dal letto, per attraversare la strada, mangiare, fare la spesa e telefonare a casa. Non è roba da grandi eroi. Quando mi sveglio alle sei di mattina io ho davvero sonno, dopo la colazione gli occhi si aprono un po’ di più ma, dopo la pausa pranzo cosa non darei per un riposino. Per non parlare della sera. Torno a casa un poco stanca e fastidiosa, vorrei solo spogliarmi e leggermi un bel libro e invece provo ad inventare qualcosa di sano e leggero in cucina per riempirmi la schiscia del giorno dopo.
E poi ci sono anche dei giorni che proprio non ce la faccio, in cui la stanchezza e il poco tempo diventano grandi alleati e non mi rimane che aspettare il giorno dopo o il giorno dopo ancora.

La bellezza degli intervalli è proprio di riportare chi sosta ad un nuovo ritmo con più determinazione, nuovi pensieri e motivazioni. La ripresa è già in sé un atto di forza, un pensiero positivo, una voglia di fare che è già azione. Ricominciare è scendere in punta di piedi dal letto della pigrizia, senza nessuna sveglia e, ancor meglio, senza nessun traguardo prestabilito.


Semplicemente si va.


2 commenti:

  1. Torno a trovarti, mi metto sotto la copertina con te a parlare di quanto il tempo corra via veloce, di come sia difficile lasciarlo andare senza rimpiangerlo, di come non ci resti che cercare di godere del suo tepore. Tanto tempo è passato dall'ultima volta, ma sono felice che tra le tante cose tu abbia deciso anche di dare tempo a questo blog, dove posso trovarti, dove posso accomodarmi e parlare con te di cose lasciate e cose ritrovate.

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  2. Eccoti :) Ti accolgo con un abbraccio color foglie che si stropicciano e stretto come un rosso gomitolo di lana. Accomodiamoci e incontriamoci nei nostri pensieri.
    A presto *

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