Sono entrata in stanza come una psico-detective e, dopo aver dato un’occhiata intorno, ho iniziato ad ispezionare cassetti e armadi. È stato come guardarmi allo specchio, rivedere frammenti di me in un profumato ordine apparente.
Ho fatto questo esperimento in seguito alla lettura di un articolo su Repubblica che illustrava il progetto fotografico di Pietro Baroni intitolato “Milan Closet- Armadi a Milano”, ovvero scatti di persone comuni nelle loro camere dinanzi ai loro guardaroba apert:
é stato bello notare come gli armadi sono un po’ come i cani: entrambi assomigliano ai loro padroni, ne respirano l’energia e i colori, gli umori e i sentimenti come in un gioco di riflessi.
Guardare nei cassetti è un po’ come dilatare lo sguardo su uno squarcio di te, non è un caso che fin da piccoli ci insegnano a “non frugare nei cassetti degli altri” e, se un giorno scopriamo che qualcuno ha messo mani nei nostri cassetti, ci sentiamo come se un ladro fosse entrato in casa e avesse manomesso tutti i nostri averi.
Inoltre, ricordo bene che, tutte le volte che ho voltato pagina nella mia vita mi sono sempre ritrovata a mettere in ordine i miei cassetti pulendoli come se stessi disinfettando e lucidando una superficie della mia esistenza.
Quante cose si capiscono di me guardando nel mio armadio e rovistando tra i miei cassetti? Ieri ho risposto a questa domanda dopo aver a mia volta curiosato tra gli armadi delle 65 persone fotografate da Baroni.
Sono una persona che ama gli odori e che porta sotto il naso qualsiasi cosa, l’olfatto è il primo senso che utilizzo per mettermi in contatto con il mondo e mette in risalto la parte più animale e meno razionale di me. Per questo metto nei cassetti le saponette profumate o i sacchetti con dentro lavanda e olii essenziali; ogni ripiano ha il suo odore e quando tiro su il respiro so perfettamente se sto rovistando tra i maglioni o tra i calzini, potrei indovinare anche ad occhi chiusi.
Amo i colori, ma solo quelli che fuoriescono dai dettagli, infatti indosso quasi sempre abiti scuri con accessori coloratissimi come sciarpe, orecchini, anelli, bracciali e scarpe. È un po’ come se ammettessi l'esistenza di una sottile patina di costante malinconia sull’esplosione di vivacità che dipinge il mio carattere dalle mille sfumature.
Sono una donna parzialmente ordinata e mi piace sempre lasciare un po’ di caos in giro o sarei fortemente destabilizzata da tanta calma apparente. È per questo che cerco di conservare ordine in alcuni cassetti, ma basta spostare un po’ lo sguardo per notare scatole stracolme di roba o vaschette che esplodono di calzini e maglioni non ancora stirati.
Non amo dis-velarmi completamente e di solito mi piace conservare dei lati di me o dei ricordi in dei cassetti nascosti nella mia anima, ma sono una persona sincera e cerco di tenere in vista il mio carattere, proprio come faccio con alcuni indumenti. Li appendo al muro come se fossero quadri perché mi piace guardarli e fanno da arredamento alla stanza.
Mi son messa al centro della camera e ho iniziato anche io a fare qualche scatto, mi sono sentita un pittore che disegnava il suo autoritratto. Dopo qualche minuto ho richiuso l’armadio e i cassetti pensando che oggi non è il mio tempo per mettere in ordine, perché oggi i vestiti sono disposti come i miei umori e i miei pensieri.
Sempre un po’ caotici, ma con un bel carattere e, soprattutto, con un buon profumo.
Ah ah, mi piace questo tuo ritratto, questo essere parzialmente ordinata! Però ti dico la verità, le persone troppo ordinate mi fanno un po' paura. Mentre quelle disordinate, assolutamente no! In genere quando metto ordine nei cassetti è per esasperazione, se non trovo qualcosa. Ma mentre lo faccio mi rendo conto che sono un po' triste, tranne quando ritrovo piccoli tesori che avevo smarrito... ehm...riposto. Tipo una molletta per capelli fatta a fiore, un sacchetto di ciotoli portafortuna, bigliettini dolci, cose così. Se fossi sempre ordinata, penso, non mi capiterebbero tra le mani per caso in un momento che non c'entra niente. Certo saprei dove andarli a cercare, ma poi, vuoi mettere il gusto della sorpresa? Un abbraccio
RispondiEliminaSon felice di questa tua traccia sul mio blog, nulla accade per caso. In questa giornata in cui non riesco a scrivere e lascio i fogli a metà, la tastiera del mio pc riprende a ticchettare veloce, decisa e contenta di risponderti. Ho la testa piena di pensieri e di idee, ma non riesco a trovare le parole, sembra tutto confuso e dissociato. Forse devo rilassare la mente e ricominciare. Ti abbraccio e ti regalo un mazzetto di lavanda.
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