martedì 24 settembre 2013

Le manine LABoriose


Finalmente un po’ di riposo bisbigliava stamani la stanca Milano mentre si stiracchiava lasciandosi alle spalle gli strapazzi della fashion week appena conclusa.
E come darle torto: una settimana piena zeppa di eventi, di negozi che esplodevano di gente dalla mattina alla sera e a volte anche di notte, modelle che correvano da una parte all’altra della città mettendo a dura prova gli esili corpi, musica, traffico su traffico e tutta una serie di personaggi conciati per le feste. 
Uomini con le gonne (pare che quest’anno vada di moda il kilt per non so quale Givenchy-Gucci-Chicchesia professía), donne total black, scarpe altissime, zeppe come trampoli e poi borsette portate con la manina appesa che fa molto chic ma anche snob, occhiali da sole tondi tondi anche nelle ore più buie e capelli tirati-rasati-laccati-colorati-metà e metà-lunghissimi-da frate e sempre con un po’ di chatouche che non guasta mai.
Insomma, il mal di testa solo a capire come va di moda il ciuffo quest’anno. Anzi dilemma fondamentale: va il ciuffo o la frangetta?
E poi che fatica correre da un negozio all’altro, da una sfilata all’altra, prendi il tram, chiama il taxi, corri verso la metro prima che chiuda. Un affanno questa moda!

Poi c’era chi, in V. Piranesi n°10 presso i Frigoriferi Milanesi allestiva pian pianino il proprio spazio espositivo per partecipare alla 4° edizione del So Critical So Fashion, evento dedicato ad una moda slow, fatta di ago e filo, macchine da cucire, materiali di recupero e tagli sperimentali.
In un grande edificio e lontano dalle passerelle, gli artisti incontravano personalmente i propri buyer avendo l’occasione di raccontare la storia del prodotto ed il progetto di base.

Per ogni articolo un’idea, una bella pensata originale e artigianale, insomma dei veri e propri lampi di genio.
Inoltre camminando lungo i corridoi addobbati e visitando gli stand i visitatori e futuri acquirenti potevano finalmente trovare risposta alle domande Cosa sto comprando? Chi ha realizzato questo abito? Di che materiale è fatto? Da dove arriva questa lana?
In questo modo l'acquisto diventava occasione di  dialogo con i singoli espositori che oltre a vendere le proprie produzioni raccontavano di sé in uno scambio sano e divertente di merci, notizie, nuovi progetti, conoscenze e creatività. 
In Via Piranesi n° 10 il comprare si realizzava come un momento di relazione in cui il denaro paga ricostruendo passo per passo la storia del prodotto e premiando l’idea più bella e originale.

In un piccolo quadrato di 9 mq esplodevano i colori dei capi di sartoria realizzati dal Lab Procaccini 14 http://www.laboratorioprocaccini.it/index.php?lingua=ita, Onlus fondata nel 2000 che ha come scopo l’inserimento lavorativo di persone con disabilità mentali attraverso attività di ristorazione collettiva e catering, laboratorio di sartoria artigianale e servizio di imbiancatura.
Durante l’evento So Critical So Fashion il Laboratorio Procaccini ha partecipato esponendo le proprie creazioni artigianali: abiti da donna, borse e accessori http://www.laboratorioprocaccini.it/index.php?idpage=13&lingua=ita . 



Quanti colori e quanta creatività! Questo è proprio il caso di raccontare una storia attraverso il prodotto: ogni abito confezionato e venduto è stato cucito con cura e precisione pensando alle esigenze femminili e conciliando gusto e comodità, originalità ed eleganza senza rinunciare alla qualità dei tessuti e alla loro praticità. Questi non sono affatto abiti prodotti in serie, dietro ogni cucitura, piega, orlo e merletto è custodito un lavoro minuzioso di un piccolo laboratorio che con passione, arte e non poca fatica confeziona un progetto comune che caso per caso diventa una  maglia, una mantella, un vestito piuttosto che una borsa.



Grazie a questo evento di moda critica ognuno di questi progetti di collaborazione artistica e di solidarietà è stato protagonista di una sfilata di colori e creatività  in cui la moda è scesa dal piedistallo per incontrare la gente e raccontarsi.

Senza rinunciare al Fashion ma in maniera assolutamente So critical.


1 commento:

  1. Condivido pienamente l'ottimo articolo. ...è la rivincita della "mani-fattura" virtuosa, quella di pazienti mani che creano dal nulla, seguendo quella magica e invisibile idea -Bella e Buona- che è nella mente del "mani-fattore".
    Dalla contemplazione alla creazione, al di là delle mode del momento e delle produzioni in serie!
    Abbracci cari
    Babundo.

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