Martedì mattina:
attraverso lentamente le strade respirando il nuovo giorno e accolgo la luce che inizia a forare le nuvole gravide.
La città apre gli occhi ed emette i suoi primi versi mentre io mi stiracchio con lei.
Arrivo in anticipo nel parcheggio davanti alla fermata del tram e lego la bicicletta tutta assorta nei miei pensieri quando mi si avvicina una piccola faccia bianca e barbuta.
Un vecchietto di quasi mille anni, con gli occhi velati dal tempo cerca la mia attenzione e mi ricorda che non sono sola. Alzo lo sguardo incuriosita dal suono della sua voce e cerco di capire le sue parole.
Tutto gobbo e accartocciato indossa dei vestiti stracciati accumulati a caso sulla pelle e un cappello da alpino gli copre la testa piccola e rasata. Sulla giacca sono attaccate delle spille, la più grande é appuntata vicino al collo e riporta una grossa scritta nera che dice: I love Milano.
Mentre mi perdo nei suoi dettagli il vecchietto mi parla in un dialetto strettissimo che stento a comprendere, ma lui continua come se ci intendessimo perfettamente.
Annuisco ad ogni sosta tra una frase e l’altra e, dopo aver messo a fuoco la cantilena, inizio a capire il suo racconto. Mi parla della sua bicicletta un po’ rotta che porta con sé da anni e si raccomanda di legare per bene la mia, poi mi dice che in questa città le macchine suonano sempre e che tutti vanno veloci, ma “la velocità è pericolosa” e “solo l’amore può andar veloce”.
Mi fissa come a volersi assicurare che avessi capito tutto alla perfezione, io gli sorrido augurandogli una buona giornata e m’incammino riflettendo sulla velocità dell’amore.
Quante volte ho pensato di custodire dentro di me la ricetta autentica dell’amore per poi imparare che spesso, la certezza è parente all’errore.
Ho assegnato volti e nomi ai miei pensieri, disegnando con linee nitide e precise le stagioni della vita e i paesaggi futuri, ma sono state le bozze e gli scarabocchi a stento accennati a regalarmi le gioie più belle.
E così, con il tempo, ho gettato squadre e righelli affinché il mio cuore non fosse costretto a seguire una strada dritta e asfaltata.
Attraverso questa rinuncia ho iniziato a correre in libertà e a sentire nel petto il tempo dell’amore.
Veloce, perfetto, intenso. Come la vita che scorre.
Meravigliosamente perfetto, il tempo dell'amore a volte fatica a trovare il ritmo giusto della nostra vita, spesso schizofrenica e distratta. Ma se, anche solo per un istante, riusciamo ad afferrare un frammento dello stupore che ci regala e a conservarlo nelle mani, allora vale la pena di provarci. Sempre :-)
RispondiEliminaSpesso la vita e l'amore hanno due tempi diversi. Ma è nel tempo della quiete che si riesce ad amare di più e, soprattutto, a farsi amare. Senza dubbi, confusioni e perplessità. Solo amore. E nel cuore si sente la pace.
EliminaCara amica, ti conosco da una vita eppure solo adesso, leggendoti così nuda, ti sto conoscendo.
RispondiEliminaCon grande stima e amore, Mari
Che bello il tuo commento patata...mi lascio leggere nuda...
EliminaMille baci e a presto in questo luogo!