lunedì 3 settembre 2012

A/Ritorno

Ore 20 Partenza. Insieme, come in uno stormo di uccelli. Senza un capo che dirige la rotta, ma solo il piacere di viaggiare e dirigere lo sguardo verso una stessa meta.
Ogni momento risiede nel luogo che più gli è proprio: il luogo dell’amore, dell’estate, del lavoro, del mangiare, del silenzio, il luogo in cui aspetti immobile di cambiar luogo.
Ieri mattina ho osservato le rondini:erano indaffarate, insofferenti, saltellavano da un ramo ad una zolla di terra quasi come stessero preparando i bagagli per andar via. Tra di loro si chiamavano come fossero vicini di casa e le più vecchie restavano ferme ad aspettare le altre, quasi avvertissero già i primi brividi di freddo.
Volare per raggiungere un’altra estate mentre sotto la pancia si susseguono veloci i panorami del mondo.
Ho sempre amato i lunghi viaggi, quelli lenti senza i voli low-cost, in treno, in macchina, in compagnia. Ricordo un viaggio con la mia famiglia, un tragitto lungo dalla Puglia alla Normandia. Insieme abbiamo attraversato tanti paesaggi e, come in uno stormo di rondini, ogni volta che mi voltavo ero certa di vedere il mio compagno di viaggio: mio fratello.
Dal finestrino vedevo la terra cambiare colore, il cielo farsi da azzurrino a blu passando dalle colline alle montagne. La strada fiancheggiava le città e poi i lunghi campi che continuavano anche oltre l’orizzonte, lì dove i mie occhi si perdevano.
Gli autogrill-profumo di cornetti al cioccolato-di panini e patatine in busta, i lunghi tunnel che bucavano la pancia delle montagne, il mio dito che ricalcava sul vetro le linee delle cose che guardavo e quasi ogni due ore la stessa domanda: - Mamma fra quanto arriviamo?-
Ma non arrivavamo mai, e in mente mi raccontavo le storie per far passare il tempo immaginando di vivere in ogni casa che vedevo: la mia fantasia mi ha visto figlia-mamma e moglie in più di cento famiglie.
Ho sempre pensato che la bellezza del viaggio è tutta nel movimento, è per questo che mi piace sedermi sempre in testa al veicolo, con il finestrino attaccato alla mia spalla destra così posso vedere davanti a me la strada da percorrere e al mio fianco quella percorsa.
Quasi come fosse la mia vita.

1 commento:

  1. "Tutta nel movimento", sempre, per fugare la lenta morte di chi stabilizza la propria stessa serenità.

    RispondiElimina